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libro " Storia, arte e castelli del cuneese di Anita Piovano - Ed Gribaudo. Dopo
Ormea, seguendo il corso del Tanaro, si trovano a Priola, su uno sperone di roccia,
a poca distanza dal concentrico, i ruderi di un castello che ebbe il suo peso
nelle vicende storiche che si svolsero nella zona nel corso dei secoli. La costruzione
sarebbe antichissima; pare esistesse già ai tempi della donazione del feudo
fatta da Olderigo Manfredi nel 1033, al monastero di S. Giusto di Susa. Vicina
geograficamente a Ceva, ben presto interessò i suoi Marchesi che, nel 1236,
ne diventarono proprietari con i fratelli Giorgio I, Leone ed Emanuele. Verso
il 1299 il Nano di Ceva potenziò la posizione strategica della costruzione
con grandi torri in pietra ed una guarnigione come presidio. Ai Ceva il castello
restò fino all'occupazione del Marchesato da parte delle truppe francesi
di Francesco I il quale investi del luogo il genovese Sebastiano Sauli, nel 1515.
Contro la decisione protestarono ed insorsero gli aventi diritto Carlo e Niccolò
di Ceva. Così il maresciallo di Francia, Odet de Foix, marchese di Lautrec,
per eliminare la controversia distrusse il castello in questione minandolo e bombardandolo Ruderi
del castello e torre di ponente |