Cenni storici
 

Dal libro "Alla scoperta delle nostre valli" a cura dellIstituto Baruffi ed. Canova

Abitato nell'antichità dai Liguiri Montani, Garessio fu successivamente una colonia romana. Di questo antico periodo ci restano molte testimonianze: le lapidi di Trappa, di Mindino, una tomba con vasi fittili, la testata del ponte romano di Piangranone.
Nell'Alto Medio Evo, come tutta la Val Tanaro, subì le invasioni saracene, di cui l'intera zona è ammantata di leggende. Successivamente entrò a far parte della Marca Aleramica e fu integrato nel Marchesato di Ceva. Nel 1295 Giorgio II il Nano vendette il Marchesato ad Asti, facendo atto di vassallaggio e ricevendone l'investitura. Si susseguirono le signorie dei Visconti, quella degli Orléans e quindi la concessione della signoria su Asti al fratello del re di Francia, Ludovico, che sposò la figlia del duca di Milano.
Nel XVI secolo subentrarono i Savoia, che concessero il feudo di Garessio a vari signori: gli Spinola di Genova, i Dal Pozzo, i Del Carretto, i San Martino. Nella frazione Valcasotto l'originario monastero certosino, acquistato dai Savoia, fu trasformato nell'800 in una residenza reale, da cui il nome di CastelIo Reale di Casotto.
Sul finire del '700 Garessio fu teatro di guerra negli scontri che videro contrapporsi le armate repubblicane francesi agli eserciti austro-piemontesi.