Il territorio
 
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Dalla "Relazione sulla provincia di Mondovì" dell' Intendente Lazzaro Corvesy del 1753 riportiamo questa interessante descrizione del terrirorio ( dal CD-rom "Mondovì e la sua provincia" a cura del Centro Culturale Mombasiglio)

Il Luogo di Caprauna trovasi in mezzo a montagne quasi che selvatiche ed alpestri, e sull’estremità verso mezzodì de’ stati di S. M. trovasi distante dalla città di Mondovì miglia trentaquattro e da quella di Torino sessanta sette; confina con la Republica di Genova, e particolarmente colli territori de’ luoghi d’Aquila, Gavenolla, Moane ed Armo tutti appartenenti a detta republica e distanti da quale suddetto di Caprauna miglia due circa. Sono più anni che pende differenza per fatto territoriale tra la suddetta comunità di Caprauna e quelle suddette d’Armo e Moane per un tenimento situato in cima del valone, che cinge, e lo divide da quello d’ Ormea sendo eziandio già più volte devenuti li particolari a fatto d’armi, e seguiti per parte de’ particolari Genovesi spiantamenti di termini, ed al tempo del raccolto del fieno sogliono li suddetti genovesi portarsi in detti tenimenti armati, incutendo timore a’ poveri particolari di Caprauna.

Il conseglio è composto di dodici soggetti, cioè due Consoli, un Sindaco, un procuratore ed otto conseglieri, quasi tutti continuano per un anno, ed in fine d’ogni anno li due consoli, Sindaco e procuratore rimangono nel conseglio in qualità di conseglieri e si eleggono in surrogazione loro quattro altri soggetti, di modo che escono dal corpo del Conseglio quattro conseglieri de’ più vecchi, e ciò alla festa del SS.mo Natale di cadun anno. Il consiglio generale per capi di casa ben di rado si aduna in affari di gran conseguenza.

Vi sono tre tlari da tela ordinaria. L’aria è buona sendo li particolari forti, robusti e laboriosi, ma però di spirito ottuso.

La giurisdizione spetta per intiero al sig. conte Cepolini abitante in Albenga, qual possiede oltre alle decime d’ogni vent’uno di grano, ed ogn’altro genere di frutto, che fatta una comune possono essere di reddito £ 800 de’ quali ne spetta la quarta parte al sig. Paroco. Vi sono due altri preti.

La comunità ha scudi 2649 d’argento di debiti verso particolari Genovesi al 4 ½ % sono circa anni 20 che per povertà non si sono pagati li proventi salvo che nel 1750. I Genovesi fanno rappresaglie ed arresti personali. Li creditori interpellati a comparire avanti il Senato a far fede de’ loro titoli non sono comparsi forse per non poter far constare della versione in pubblico vantaggio. Non si è mai fatto per detti proventi alcun riparto sopra il registro o sopra tutte le famiglie supponendosi che solo fra alcune siansi ripartiti i capitali. La comunità paga £ 240 al Vassallo. Non vi è taglia, cottizzo ed altre imposte. Decime d’ogni sorta di frutti, ed anche di capreti ed agnelli al Vassallo in ragione d’uno per 20, e il vassallo è tenuto pagarne la 4 parte al paroco