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Da
Casalis (Dizionario
geografico degli Stati di S.M. il re di Sardegna,
1837)
In una bellissima valle sperduta tra i castagneti, senza rotabili, sorge
Caprauna in posizione deliziosa. Se si elimina la chiesa parrocchiale
dedicata a Sant'Antonino non vi è nulla d'artistico fuorché
il superbo anfiteatro che la natura le ha concesso.
La chiesa parrocchiale costrutta nel primissimo settecento è ad
unica navata terminante in un'abside pentagonale; la volta è a
botte e nella parete si aprono sei cappelle, tre per parte, delle quali
solo quattro sono occupate da ancone in istucco di discreta fattura, purtroppo
dipinte con scarso buon gusto. La facciata è molto semplioe, senza
ornamenti e pretese. Bello il campanile a tre piani sopra il livello della
chiesa e coronato da una piccola cuspide che poggia su di un tamburo ottagonale.
Bellissimo l'altar maggiore in delicati marmi colorati che fu comperato
nel tardo settecento dai frati di una città ligure.
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La chiesa parrocchiale è sotto l'invocazione di s. Antonino. Sono
in essa due cappelle, una sotto il titolo della Madonna della Neve, l'altra
sotto quello di s. Bartolommeo. Al paroco è assegnata un'annua
rendita di 3oo lire; ed una di 200 è destinata pel mantenimento,
e pei ristauri della chiesa.
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