.. | Casalis
(Dizionario geografico degli Stati di S.M.
il re di Sardegna, 1837) Nella regione
detta di Candia vuolsi, che sia stato sepolto Valerio Massimo; ed in vero nel
secolo passato vi si è rinvenuta una lapide romana stata trasportata nella
regia università di Torino, sulla quale si legge: Hic giacet Valerius. Nei
mezzani tempi, la via che di qui mette al mare, era molto fraquentata, e Bagnasco
era divenuto come un centro di grande commercio. Erano in voga le bagnaschine
monete, cioè quelle, a cui i mercati di questo borgo avevano fissato il
valore in corso. Per una divisione fatta nel 1152 tra i marchesi del Vasto
discendenti di Aleramo, Bagnasco toccò ai marchesi di Ceva. Fra questi
GiorgioII detto il Nano lo vendette con ventidue altri castelli alla repubblica
d'Asti nel 1225, che glie lo ridonò come feudo gentile. Dal che avvenne,
che questo borgo soggiacque per lungo tempo alle vicende di quella città. Così
caduta Asti sotto i Visconti, Galeazzo dava pure Bagnasco insieme con Asti in
dote a Valentina sua unica figliola sposa a Ludovico d'Orleans; e non ha guari,
sulla facciata di questo palazzo comunale, vedevansi ancora dipinte le armi gentilizie
de' Visconti, unite con quelle di Francia. Continuò tuttavia la feudale
giurisdizione dei marchesi di Ceva, dai quali passò a quei del Carretto. ...Nelle
guerre del secolo XVI, questo borgo sopportò gravi mali. Il maresciallo
Brisacco nel 1555 ne distrusse il castello. | |