La chiesa di Santa Maria
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pag. Ceva
L' "Ave Maria" sullo sfondo è cantata da Maio Pregliasco
 
Dal libro "Ceva e la sua zona" di A.Ferro.

Benchè ultimo degli edifici sacri per costruzione entro le mura della città, la chiesa di S.Maria è la più importante dopo il Duomo.
Due antiche chiese che sorgevano fuori delle porte di Ceva sulla destra del Cevetta, una di S. Maria di appartenenza delI'Arciconfratemita e l'altra di S. Caterina forse in rovina, entrambe comunque gravemente fatiscenti, invece di essere restaurate, furono in parte demolite ed in parte trasformate e adattate a locali per collegio, scuole e ospedale, ed in loro vece si pensò di costruire ex-novo una chiesa sola sulla piazza principale della città dedicata a S. Maria ed a S.Caterina.
  Forse le antiche chiese della Confraternita di S.Maria e di S. Caterina, se non demolite completamente, potevano certo aver già subito gravi danni dall'inondazione del Cevetta deI 1584, quando troviamo appunto che, tra l'alto, "sradicò via l'impeto e furore del detto diluvio la Casazza dei battuti di Ceva, esistenti appresso a S. Francesco, inondò la detta chiesa, et il convento et alquante case".
Le fondamenta della nuova e bella chiesa sulla piazza furono gettate verso l'anno 1700; ma poi i lavori restarono sospesi per molto tempo. Su disegno del celebre architetto Francesco Gallo di Mondovi e con accordi con lui conclusi nel 1734 fu ripigliata la costruzione al principio di maggio 1735, condotta colla massima alacrità e terminata nell'ottobre dello stesso anno; onde il nuovo edificio potè essere solennemente benedetto il 18 novembre successivo da don Tommaso Cora, cappellano della stessa Confraternita, a ciò espressamente delegato da Mons. Vasco vescovo di Alba.


 

Altare Maggiore

Quello che rimane del pulpito

Statua della Madonna


Santa Maria oggi -
Pietose immagini della chiesa abbandonata