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pag. Ceva
 
La chiesa di San Bernardino
Filipin Gambera, cantautore della musica in sottofondo, cebano doc, ricorda le scampagnate a san Bernardino,
luogo di ritrovo festivo molto amato dai cebani di un tempo.
Testo piemontese
Dal libro "Ceva e la sua zona" di A.Ferro
A quanto afferma l'Olivero, S. Bernardino da Siena nei sui incessanti viaggi di predicazione e di pacificazione attraverso l'Italia tra gli altri luoghi, verso il 1440, sarebbe passato ed avrebbe predicato anche a Ceva. Alla sua partenza "la Civica Amministrazione ed il popolo lo accompagnarono sino ai confini della parrocchia, cioè fin sull'altura detta Solaria ove poi costruirono una cappella a lui dedicata.
Il passaggio e la predicazione di S.Bernardino dalle nostre parti sarebbero anche confermati dalla grande venerazione, che le nostre popolazioni avevano in passato per questo Santo e dal fatto che, specialmente nel 1500 e 1600, troviamo moltissime persone che portavano questo nome come nome di battesimo.

Interno della vecchia chiesa voluta dall' Olivero
Siccome S. Bernardino (1383 - 1444) fu canonizzato il 25 maggio 1450, si può supporre che la costruzione della cappella sia cominciata in quell'anno stesso, o poco dopo, e stabilita proprio lassù sul luogo ove la popolazione aveva accompagnato il Santo in partenza.
La cappella fu distrutta durante l'invasione francese nel 1796, ma cinquant'anni appresso fu poi fatta ricostruire specialmente ad opera dell'arciprete Giovanni Olivero e benedetta con solennità il 31 agosto 1851 da Mons. Ghilardi vescovo di Mondovì.

La seconda cappella di S.Bernardino
All'Olivero era tanto cara quella cappella, "eretta colla maggior parte delle sue largizioni", che in essa elesse il luogo della sua sepoltura.
Ma ecco che quella cappella andò soggetta ancora ad un'altra distruzione e ciò avvenne durante l'ultima guerra.
Il 13 giugno 1943 ( secondo quanto riportato da un documento dell'archivio parrocchiale di Ceva la data del bombardamento e 13/6/1944) , alle ore 7 del mattino, la chiesa di S. Bernardino fu colpita da 22 bombe e rasa al suolo. Fra tanta rovina fu salva miracolosamente la statuetta in legno del Santo, che appartenva già alla prima chiesa, e che fu conservata nell'intervallo (dopo il 1796) presso la signora Angela Iemina, nata Bottalla. La statua nel bombardamento del 1943 restò mutilata del pollice della mano destra.

La chiesa bombardata: la statuetta del santo è rimasta in piedi
Sul luogo dell'altar maggiore della cappella distrutta fu dapprima eretto un pilone, colla statua del Santo. Intanto gli abitanti del luogo ed i cevesi tutti sono in legittima attesa che le Autorità civili ed ecclesiasticbe possano quanto prima assecondare le comuni aspirazioni facendo ricostruire la cappella di S. Bernardino centro di culto e di retaggio di sacre cerimonie.

La cascina a ovest del "Rondò" abbattuta per costruire l'ospedale nuovo
Pochi anni appresso fu dalla devozione e dalla generosità dei Cevesi nuovamente ricostruita la cappella di S. Bernardino.

In una bella foto di Elio Bonino il brutto edificio
della nuova cappella dedicata
al Santo