Torna a
pag. Ceva
Una curiosità: cambiano i tempi, ma non le abitudini
   
L'Ospedale vecchio
Dal libro "Appunti di cronaca cevese" di A. Musso 1901
Nel posto ove sta ora il bel fabbricato dell'Ospedale trovavasi nei tempi andati il Convento dei Padri Francescani con chiesa unita. Dopo l'abolizione delle corporazioni sotto il governo napoleonico il locale del convento fu adibito ad uso del Collegio, e sotto il sindacato di Carlo Marenco fu cangiato con quello dell'ospedale, il quale prima era ove ora si trova il Collegio Convitto
.
La Chiesa del Convento aveva la facciata verso piazza Borgognone ove anche oggidì si conserva e si adora l' immagine della Madonna della maternità. La chiesa era ampia, di otto navate, di bel disegno.
Sul finire del secolo scorso, pochi anni prima che col decreto di Napoleone venisse soppresso il Convento e la chiesa tolta al culto, due Padri Francescani di famiglia patrizia elagivano cospique somme per abbellirla.




Il Convento dei Padri Francescani
da un dipinto di Ceva del Seicento




Affresco sul portale della vecchia
Chiesa di S. Francesco
Con istrumento del 14 novembre 1834, l'Amministrazione del Pio Istituto per le scuole, che ne aveva possesso, la concedeva in affitto alle Gabelle ad uso di magazzino di sale e tabacchi.
Molti di noi ricordano la gran quantità di sale e di tabacchi depositata in quella chiesa ridotta ad uso magazzeno, cui ricorrevano i comuni della valle Tanaro e della Bormida; ed ora piccola parte della chiesa serve ancora a quell'uso.

L'imperatore Napoleone I, con decreto 4 aprile 1806, abolendo il convento di S. Francesco, assegnò la proprietà del fabbricato alla città di Ceva che lo ridusse ad uso scuole.
Dove attualmente sta il Collegio-Convitto eravi prima l'ospedale dei poveri infermi.
Gli aministratori di questa opera pia credettero che il locale non fosse bastevole per gli infermi e che non potesse in quello aver posto il Monte di pietà e l'alloggio del Cappellano. Osservano inoltre che il piano inferiore era umido, quello superiore insalubre perchè situato a mezzanotte, l'ampliamento avrebbe costato assai, e diminuito la rendita.
L'ex Convento dei Frascescani, allora ad uso di collegio, esigeva molte riparazioni e le rendite del Pio Istituto non bastavano a sopperire alle spese per le scuole se il filantropo e benemerito Canonico Pio Bocca non l'avesse sovvenuto con frequenti elargizioni.
Tali pensieri erano nelle menti di due insigni persone che i cevesi ancora ricordano al giorno d'oggi con sentimento di grato animo: Carli Marenco e Sac. Giovanni Olivero. Era Carlo Marenco sindaco della città e R° delegato per le scuole del Magistero della Riforma; il Sac. Olivero era Arciprete di Ceva e Presidente dell'Amministrazione dell'Ospedale, cui già aveva reso eminenti servigi e fra altri quello di aver procurato che quell'Opera pia ritirasse vistoso capitale che forse sarebbe andato perduto. Legati da fraterna amicizia, animati dalla sola ambizione di cercare quanto potesse tornare di utile e di bene alla loro Ceva, pensarono che sarebbe stato di gran giovamento al Collegio ed all'Ospedale fare il cambio dei loro locali.
Effettuatosi loscambio dei locali dell'Ospedale e del Collegio, furono fatti nei madasimi, in diverse volte, notevoli modificazioni; Ed accenno alle principali.
L'ingresso del Collegio, che prima era in piazza Borgognone, fu fatto verso la Cevetta; fu alzato di9 un piano il fabbricato e furono fatti diversi cambiamenti nell'interno.
Il locale dell'Ospedale puossi dire rinnovato; poichè la parte verso il Cevetta fu totalmente fabbricata sulla Chiesa di San Francesco e fu rifatta quella al secondo piano dell'antico Collegio. Si abbattè totalmente il grandioso scalone in marmo e, lasciando quasi come sono attualmente il piano terreno e i corridoi, si abbatterono le stanze e si formarono le infermerie.


Ospedale dal1838 al 1980; prima
adibito a scuole

Sede delle scuole medie;
fino al 1838 adibito ad ospedale