Il Campanone
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pag. Ceva
La canzone in sottofondo "Tarantella Cebana" è stata composta e cantata da Filipin Gambera.
La registrazione è degli anni '50
Testo piemontese
Dal libro "Ceva in tutti i tempi" di Padre Giuseppe da Bra
Dalla porta del Brolio il muro di cinta saliva ripidamente verso il campanone e percorreva tutto il ciglio dell'altura sovrastante che si chiamava Solaia.
In questo tratto le mura erano terrapienate, vale a dire composte di un terrapieno chiuso fra due muri più alti e merlati e nel mezzo i soldati di guardia potevano camminare e spostarsi facilmente nel punto più necessario alla difesa.
Qui sorgevano 3 torri: una al centro, quadrata, dalla quale si dominava tutta la campagna fino ai lontani boschi dclle Mollere e di Malpotremo. È quella che esiste tuttora, adibita a torre campanaria con orologio pubblico (E' detta torre del Campanone, lunga m. 6,35, larga m 4,29, alta m. 17.

La seconda, più modesta e semìcircolare, era a levante e da essa si scorgeva in fondo il torrente Ccvetta; la terza, semicircolare pur essa, alla parte opposta, sovrastava alla porta del Brolio.
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In diversi tratti del muro esterno, sempre attorno al campanone, si avvertono ancor oggidì delle mensole in pietra destinate a sorreggere travature per eventuali " ponteggi" costruttivi o per riparazioni.

Il Campanone in una pittura del 1600
Inoltre, il sistema di difesa era completato da un bastione poderoso, come si può constatare dalle due porticelle, che si vedono nei muri laterali della torre superstite, dalle quali si poteva scendere lungo il bastione e salire secondo i momenti più opportuni alla offensiva o alla ritirata.
Che esistesse questo bastione se ne ha una prova certa in un istrumento di vendita fatta dai principi Doria di Genova. Già questi principi, tra gli altri titoli, portavano quello dei marchesi di Ceva e possedevano anche dei beni nella campagna di Solaia, beni venduti poi da Manello Doria a quattro signori fratelli Mombelli, cittadini di Ceva, il 2 agosto 1607.