Il territorio
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Dalla "Relazione sulla provincia di Mondovì" dell' Intendente Lazzaro Corvesy del 1753 riportiamo questa interessante descrizione del terrirorio ( dal CD-rom "Mondovì e la sua provincia" a cura del Centro Culturale Mombasiglio)

Il luogo di Viola si trova situato sulla cima di due montagne frammezzo quali scorre il torrente Mongia, quasi affatto in paese selvatico, diviso in due borghi denominati uno il castello e l’altro S. Giorgio, trovasi distante dalla città di Mondovì miglia nove, e da quella di Torino quaranta due.

L’aria è salubre, per altro molto fredda, e soggetta a’ venti, ed in tempo d’estate a’ frequenti temporali e gragnole, e nell’inverno a gran copia di neve che considerabile danno reca alla campagna sia perché nella primavera molto tardi sendone la terra scoperta notabilmente danneggia gli altri frutti.

Gli abitanti però sono di corporatura robusta, d’indole vivace, ed atti a qualunque forzoso travaglio, attendendo la massima parte a’ lavori di campagna.

Comecchè l’aria resta molto buona ed influisce alla semenza de’ bigati vi sono molti particolari che ne fanno una considerabile quantità, quale poi portano in vendita nel Piemonte e particolarmente sulli mercati di Fossano, Savigliano, e Cuneo, nel rimanente poi non vi è altro commercio, né manifattura, alla riserva di tre telari da tela ordinaria, meno il paese è proprio per l’introduzione d’alcun genere, sia per non esser luogo di passaggio, quasi che selvatico, e per la mancanza dell’acqua e cattiva qualità delle strade.
Vi sono due parrocchie una di quali parrocchie si ritrova nel Borgo denominato del Castello, e l’altra in quello di S. Giorgio, sendo li redditi parrocchiali come a carte.

Vi sono pure due confraternite, cioè una sotto il titolo dell’Annunciata, e l’altra di S. Cattarina con più altra Confraternita di Umiliate sotto il titolo di M. V. quali tutte confraternite non hanno redditi, e vengono provvedute del bisognevole da confratelli, e consorelle rispettivamente.

Vi sono pure le seguenti cappelle, cioè nel Borgo del Castello: S. Antonio, S. Pietro ( ambe senza redditi, venendo mantenute con elemosine).

Nel Borgo di S. Giorgio vi sono pure le seguenti: S. Anna, S. Bernardo, S. Sebastiano (tutte senza redditi).

Alla campagna poi vi sono le seguenti cappelle: S. Giacomo, S. Gioanni, La SS.ma Vergine delle Neve, S. Bernardino (tutte senza redditi, venendo provvedute del bisognevole per mezzo d’elemosine).

Risiedono in questo luogo un prete, e sette chierici.

Non vi sono né mercati, né fiere, e gli abitanti si provvedono delle merci necessarie, chi nella città di Mondovì, chi in quella di Ceva.

Le fameglie principali del luogo sono le seguenti.

Sig. avvocato Giuseppe Derossi, sig. Notajo Pietro Bracho, Lorenzo Bracho, Lorenzo Rosso, Gioanni Antonio Gonella, Gioanni Calandrio, Domenico Bossolo, Giuseppe Ruffino, Giambattista Daniello.

Tutte persone che attendono a’ lavori di campagna.

La giurisdizione col titolo comitale di questo luogo spetta per li tre quarti al sig. Marchese Felice Ceva di Nucetto abitante in Ceva, e l’altro quarto composto di ponti quattro spetta come infra, cioè ponti due e mezzo al sig. conte Fauzone abitante in Nucetto, e ponti uno e mezzo al sig. Vassallo Promis abitante in Roburent, quali signori Vassalli non pretendono da questo pubblico cose indebite, non usano di prepotenza, meno causano alcun aggravio agli abitanti.

Il Corpo del Conseglio è composto del Sindaco, e di quattro Conseglieri, quasi che tutte persone rurali, ma però attive, e portate per il pubblico vantaggio.

La Comunità ha casa propria ove vien tenuto l’archivio delle scritture, quali sono in ragionevole buon ordine, e vengono ben custodite.

Li Cadastri sono antichissimi, e perciò molto confusi, sendo molto difficile desumerne li quinternetti esattoriali, onde abbisognano di riforma con una misura generale del territorio, per la quale si sono dati gli ordini opportuni.

Spetta pure a detti Sig.ri Vassalli un molino appartenente al feudo d’una sol ruota sovra il detto torrente Mongia, di reddito fatta una comune di £ 60.