Dalla "Relazione sulla provincia di Mondovì" dell' Intendente Lazzaro
Corvesy del 1753 riportiamo questa interessante descrizione del terrirorio
Il Luogo di Roccaforte si ha tutto, il fondamento a credere che sia molto antico come si riscontra da alcuni avanzi di un castello, che ancor di presente distrutto vedesi su una eminenza tra levante e mezzo giorno al si là del fiume Ellero, ma altresì da una Chiesa molto antica pur esistente verso detto castello sotto il titolo di S. Maurizio esistente su un’altra piccola eminenza, in qual leggesi una iscrizione in scrittura gottica col milesimo dell’anno 1001 che la tradizione vuole sia stata formata nel sito medesimo d’altra Chiesa sotto il titolo, che per l’antichità si fosse distrutta, cinta pure da un recinto d’antiche muraglie esistenti in contiguità della Chiesa parrochiale, che la tradizione vuole servisse di ricovero agli abitanti per sottrarsi dagl’inimici, vedesi pure una casa sovra la piazza di detto luogo coll’impronta delle armi della casa di Savoja, e millesimo dell’anno 1111.

Giace questo luogo sulle sponde del fiume Ellero, che trae sua origine nell’estremità del territorio dalle montagne che confinano con quelle della Briga distante da detto luogo miglia dieci, e che va a scaricare le sue acque nel fiume Tanaro vicino alla Bastia, dalla parte poi verso il ponente scorre il torrente Lurisia, qual ha la sua origine pure da dette montagne, e deposita le sue acque nel fiume Ellero nell’estremità del territorio, e nei confini di Villanova. Resta situato in una valle molto amena, e coperta d’alberi di noce e castagna molto grossi e frondosi, dividesi poi detta valle alquanto superiormente al luogo in due che vengono denominate una d’Ellero, e l’altra di Lurisia, forma la prima quattro quartieri, il principale de’ quali vien chiamato la Prea, il 2° Rastello, il terzo Baracco, ed il 4° Norea, quali tutti formano una sola parocchia sitta nel detto quartiere della Prea sotto il titolo della SS.ma Trinità, il di cui paroco che vien chiamato col titolo di curato è il sig. D. Gioanni Gasio, sendo li redditi parrochiali come a carte.

Confina questo territorio con quelli della Briga, Frabosa Sottana, Villanova e Chiusa.

Resta questo luogo distante dalla città di Mondovì miglia cinque e da quella di Torino 32, era altre volte molto cospicuo, perché v’era per esso la gran strada, che dal Piemonte tende al Contado di Nizza, il negozio era abbondante in ogni genere, come riscontrasi dalle molte botteghe che ancor di presente sebben chiuse si vedono.

Nel recinto del luogo si ritrova parimenti altra parochia la di cui Chiesa è sotto il titolo di S. Morizio, sendo della medesima provvisto il sig. D. Pietro Manassero col titolo di Priore, li di cui redditi parrochiali sono come a carte.

Vi è pure in detto recinto una confraternita de’ disciplinanti coll’abito bianco sotto il titolo di S. Croce, qual può aver il reddito di £. 50 consistenti in beni allodiali.

Vi sono nel recinto di detto presente luogo e territorio le seguenti cappelle, cioè nel recinto quella di S. Rocco senza redditi, ed alla campagna

S. Morizio Chiesa molto antica, altre volte parrochia distante un quarto di miglia dal recinto del luogo.

S. Bruno

S. Luca

S. Giacomo

L’Annunciazione di M. V. Queste cappelle sono soggette alla parrochia esistente nel recinto sotto il titolo di S. Morizio quali sono senza redditi.

S. Bartolomeo

S. Antonio

S. Anastasio.

Le controscritte cappelle sono ne’ quartieri come infra, cioè S. Bartolomeo in quello di Norea, S. Antonio in quello de’ Brachi, e S. Anastasio in quello di Rastello, e tutte senza redditi.

Nel quartiere della Prea si ritrovano altresì le seguenti cappelle tutte appartenenti alla parochia d’esso quartiere sotto il titolo della SS.ma Trinità, le quali sono sotto il governo e direzione di quel paroco.

S. Rocco

S. Giuseppe

S. Grato

S. Anna.

Le contro scritte cappelle sono tutte senza redditi, e vengono provvedute del necessario dagli abitanti di questo quartiere.

Vi sono quindeci preti celebranti, ed otto Chierici.

Vi sono otto telari da tela.

Vi è un monte di pietà che vien amministrato dal paroco, segretario, e da otto conseglieri, ed un tesoriere qual possiede in beni allodiali il reddito di lire 800 che s’impiegano parte in provvedere ai bisogni della chiesa parocchiale del recinto, altra parte in soccorrere le indigenze più urgenti de’ poveri, e finalmente in imprestito di denari mediante pegno.

L’aria è buona, i particolari tutti forti e robusti, e molti d’essi dati al negozio, e particolarmente gli abitatori nel quartiere della Prea, quali hanno quasi che tutti traffico nel Contado di Nizza chi al trasporto di merci in Piemonte, e da ivi altri generi in detto Contado, e chi in tele, canape, e consimili generi di mercanzia.

Le persone più qualificate sono le seguenti:
Medico Morizio Bruno, Notajo Luc’Antonio Magnaldo, Notajo Gioanni Antonio Basso, Notajo Gioanni Battista Rastello, Speciale Marc’Antonio Vigliada, Chirurgo Carlo Giuseppe e Filippo Cerrj, Chirurgo Gioanni Tomaso Bruno, Chirurgo Giuseppe Antonio Rastello.

Gli altri particolari travagliano quasi tutti alla campagna e li migliori fra essi sono gli seguenti.

Vincenzo Do’, Pietro Botto, Carlo Giuseppe Mattone, Eredi sig. Giacinto Mamino, Gioanni Soma, Gioanni Battista Matone, Bartolomeo Monzo, Carlo Do’.

La Giurisdizione spetta per intiero al sig. conte Giuseppe Antonio Clerico della Città del Mondovì piano di Breo, ed ivi residente, qual non cerca assumersi veruna ingerenza negli affari comunitativi, non usa di prepotenza, meno causa verun aggravio agli abitanti, non possede il medesimo alcuni beni su questo territorio sì feudali, che allodiali, meno ha alcun altro reddito salvo che £. 100 che le vengono annualmente pagate dalla comunità per li bandi campestri.

La comunità viene regolata da cinque soggetti compreso il Sindaco, ha casa propria ove vien tenuto l’archivio delle scritture, e sebbene sia già da noi sino nell’anno 1750 ordinato l’inventaro delle medesime, quello però attesa la morte seguita al sig. Segretario non s’è potuta compire, onde si sono ora dati gli ordini opportuni al nuovo Segretario di quello perfezionare.

Li cadastri sono in disordine attesa la loro antichità, e per esser un semplice trasunto da quelli di Mondovì, di quale questo luogo restava membro, e da cui si è separato, insieme alle altre comunità che componevano il mandamento d’essa città nell’anno 1690, motivo per cui si sono pure dati gli ordini opportuni per una misura generale da principiarsi subito che vi sarà un fondo bastante per supplire alle spese che si richiede, per quale si vanno facendo imposti proporzionati alle forze della Comunità