Il castello
 
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Dal libro " Storia, arte e castelli del cuneese di Anita Piovano - Ed Gribaudo

 

 

Il castello di Mombasiglio pare che esistesse già nel 1090, cioè nel periodo in cui Bonifacio ed il suo vassallo, Ottone di Monibasiglio, donaro il luogo all'abbazia di Fruttuaria. Nel 1134 i fratelli Boni-facio, Oddone, Oberto ed Enrico di Mombasiglio, famiglia che apparteneva ad un ramo dei signori di Carassone, cedevano il loro feudo al Vescovo di Asti e ne riottenevano l'investitura. Il Vescovo di Asti, nel 1222, cambiò questo feudo con quello di Boves. Nel cambio non furono di certo estranei i Ceva, ai quali il luogo, data la vicinanza geografica al Marchesato, stava particolarmente a cuore. Nel 1343 il castello fu conquistato dalle truppe di Amcdeo VI a cui seguirono quelle dei Visconti di Milano e Gian Galcazzo, nel 1387, lo includeva nella dote della figlia Valentina che andava sposa a Luigi d'Orléans. I nuovi possessori lo assegnarono ad Ettore di Montajnard, loro luogotenente nel governo di Asti, che lo vendette più tardi a Giovanni della Rovere. Tra i vari proprietari troviamo ancora Sebastiano Sauli e nel 1531 i Del Carretto. Durante la guerra tra Francia e Spagna sarà danneggiato nel corso delle operazioni militari che videro le truppe francesi tentare di ostacolare il passo agli eserciti imperiali.

 
La costruzione rimarra disabitata per alcuni anni finché, nel 1602, la famiglia fossanese di Sandro Trotti la ripristinerà dandole l'aspetto attuale. Tra ie varie vicissitudini vanno ricordati i segni che vi lasciarono le truppe napoleoniche al loro passaggio nel1796: scritte, frasi, firme coi carbone sui muri furono lo squallido ricordo del loro bivacco.