Il territorio
 
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Il nome di Malpotremo deriva dal latino MONS POSTREMUS ossia ultimo lembo delle Pre Alpi. Infatti, il torrente Ricorezzo divide il territorio di Malpotremo, ossia le Pre Alpi dalle Langhe.
La superficie dell'ex Comune è di 344 ettari (903 giornate piemontesi).
La popolazione, secondo il Censimento del 1861, era. di 212 abitanti. di cui 109 maschi e 103 femmine.
Il Paese è composto da 4 borgate: GARRONI ( altitudine 585 m.), VOARINI (625 m.).SOPRANI (635 m.) e PENNE (688 m)
La Chiesa parrocchiale si trova a un'altitudine di 575 m. sul livelio del mare.
Dalla "Relazione sulla provincia di Mondovì" dell' Intendente Lazzaro Corvesy del 1753 riportiamo questa interessante descrizione del terrirorio ( dal CD-rom "Mondovì e la sua provincia" a cura del Centro Culturale Mombasiglio)

Questo è il più piccolo Luogo della provincia consistendo in soli 24 particolari, che compongono anime cento circa, trovasi questo luogo quasi tutto coperto da’ boschi resta di esso che il territorio in collina, avendo il suo aspetto verso Levante, era anticamente un puro membro della comunità di Nucetto, vedonsi le vestigie di un antico castello rovinato dal tempo, ed alquanto segregato dall’abitato che apparteneva a’ Sig.ri Marchesi Ceva resta distante questo luogo dalla città di Mondovì miglia nove, e da quella di Torino quaranta, li suoi confini sono con li territorii di Nucetto, Ceva, Priero e Perlo, luoghi distanti fatta una comune miglia due, ivi nell’abitato evvi una parrocchiale il di cui titolo è di S. Bartolomeo, di quale resta paroco il sig. D. Pietro Gioanni Begliati; questa è una chiesa molto picciola, ed angusta, e malamente ornata.

Vi sono pure due cappelle cioè: S. Roco, S. Bartolomeo (ambe senza redditi, venendo mantenute con elemosine).

Vi sono che due preti compreso il paroco.

Il territorio consiste tutto in collina.

L’aria è molto salubre, ma il territorio non molto fertile, consistendo il maggior reddito in quello delle castagne.

Li particolari di questo luogo sono piuttosto sagaci, forti e robusti, ma però tutte persone che attendono assiduamente a’ lavori di campagna, sendo soliti a tener quantità di bigatti, sendo l’aria molto propria, di modo che ne fanno per l’ordinario buona raccolta; non provvedendo però il territorio la foglia necessaria di quale sogliono farne la provvista nelle terre circonvicine, e sebbene non vi siano persone civili, le più doviziose però sono le seguenti.

Gioanni Benzo, Giacomo Fechino, Giacomo Penna, Giuseppe Garone, Bartolomeo Varino e Domenico Penna.

Vi è un telaro da tela.

La giurisdizione appartiene cioè una parte a S. M. stata devoluta per la morte del sig. Conte Cambiano di Ruffia altra parte al sig. Marchese Ceva abitante in Nucetto, altra parte al sig. Marchese Guerra di Cherasco, ed altra parte al sig. Conte Fauzon abitante in Nucetto.