Dalla "Relazione sulla provincia di Mondovì" dell' Intendente Lazzaro
Corvesy del 1753 riportiamo questa interessante descrizione del terrirorio

Questo è un Luogo che anticamente era unito e faceva una sola comunità con Frabosa Soprana, da quale si è separato l’anno 1595, e poscia l’uno e l’altro sottomessisi alla Città di Mondovì, sotto il governo di quale dopo esser stato più anni si separò assieme alle altre quattordici Comunità, che formavano l’intiero mandamento nell’anno 1669.

Non v’ha dubbio che questo sia un luogo molto più antico di detta citta di Mondovì, sia perché la tradizione vuole che molte fameglie siansi da qui, dal detto luogo di Frabosa Soprana, e da questi contorni portati colà a popolarla, sia anche perché nelle montagne di questo territorio veggonsi frantumi, ed avanzi di muraglia, che dinotano fossero da antichissimo tempo questi contorni popolati.

Dividesi questo luogo in quattro quartieri, che vengono distinti con gli seguenti nomi.

P.mo la Ruata dove v’è la Chiesa Parrochiale col titolo di S. Giorgio martire, il di cui Paroco è il sig. D. Gioanni Gallo del Luogo del Castelletto di Stura, qual porta il titolo di Prevosto, sendo li redditi Parrochiali a carte.

La Confraternita de’ disciplinanti sotto il titolo di S. Gioanni Battista, quale possiede ben pochi redditi provenienti da’ beni allodiali, La Casa della Comunità e l’albo pretorio, restando composto questo quartiere di 70 fameglie che fanno anime 400.

2° l’Alma distante dal primo un miglia circa, ove vi è una cappella sotto il titolo della Madona della Neve; compone questo quartiere anche 70 capi di casa e 400 anime.

3° Pianvignale ove si trovano tre cappelle, che sono le seguenti

S. Giuseppe

S. Matteo

St Anna

tutte senza redditi venendo proviste del bisognevole con elemosine. Compone 150 capi di casa, che fanno anime 750 circa.

4° Miroglio distante un miglio e mezzo dal primo, ove si trova la Cappella di S. Biaggio; abitano in questo quartiere 50 capi di casa, che compongono anime 280.

Oltre alle suddette Chiese e cappelle vi sono pure disperse alla campagna le seguenti Cappelle

S. Luigi

S. Giacomo maggiore

S. Marco

S. Michele

S. Bernardo

S. Grato

La Madona della Concessione

sono tutte nella distanza di miglia uno circa dalla Chiesa parrochiale, e senza redditi.

Oltre al suddetto sig. Prevosto fanno loro residenza in questo luogo e suo territorio 15 preti celebranti ed altrettanti chierici.

Confina questo luogo con li territori di quelli di Frabosa Soprana, Villanova, Roccaforte, e Monastero di Vasco, con quali comunità non v’è controversia di territorio. Dista da Mondovì miglia 5 e da Torino miglia 35.

Prende sua origine dalle montagne di questo territorio il fiume Mondagna, qual bagnando prima il quartiere di Miroglio, passa poscia in quello della Villa, indi ai piedi di quello dell’Alma, e finalmente intersecando quello di Pianvignale deposita le sue acque sulle fini di Villanova nel fiume Ellero.

Forma detto fiume Mondagna una piccola valle, qual principiando dal detto quartiere della ruata continua di larghezza di trabucchi cento comunati per la fuga di miglia due circa, questa valle è quasi intieramente composta di prati che producono abbondante quantità di fieno di ottima qualità.

Vi sono in detto quartiere della Villa due molini uno successivo all’altro di ruote una caduno quali girano coll’acqua proveniente dal detto fiume Mondagna, proprii della mensa Vescovile di Mondovì, che vengono affittati al sig. Marc’Antonio Basso a £. 570 annue.

Vi sono sei telari da tela.

Vi è pure un edifizio da resiga proprio del sig. avvocato Francesco Ignazio Sibilla.

L’aria è buona e salubre, gli abitanti forti, robusti e laboriosi, e se ne contano molti avanzati in età.

Evvi in questo luogo un Notajo, qual è il sig. Gioanni Stefano Basso figlio del vivente sig. Marc’ Antonio Ricevidore delle Regie Gabelle.

Un Speciale qual è il sig. Luigi Rotta.

Il sig. avvocato Carlo Vincenzo Lanza attual Prefetto della Città d’Asti trae pure sua origine da questo luogo, quartiere dell’Alma, ove vive il sig. Stefano di lui padre.

Tutti gli altri particolari travagliano alla campagna, i migliori fra essi sono gli seguenti Sig. Carlo Bruno, Spirito Baracco, Gaspar Bilò, Carlo Bruno, Francesco Lanza, Agostino Sicardo, Gianmaria Baraco.

Sebbene sian fameglie commode, e quasi tutte persone letterate, tuttavia non hanno arti liberali, né mecaniche, e travagliano tutti alla campagna.

La giurisdizione spetta per intiero al sig. Marchese Pallavicini Luogotenente Generale nelle armate di S. M. e Comandante della Cittadella di Torino, qual non cerca assumersi alcun ingerenza negli affari di Comunità, non usa di prepotenza, meno causa verun aggravio agli abitanti, non possede in questo luogo e territorio beni feudali, nè allodiali, meno altro genere di reddito, alla riserva che le vengono annualmente imposte ne’ causati della comunità per la caccia £. 75.

La Comunità vien regolata da cinque soggetti compreso il Sindaco, ha casa propria, ove vien tenuto l’archivio delle scritture, quali sono in buon ordine col debito inventaro a qual ha d’ordine dell’officio proceduto il Segretario nell’anno scorso.

Li Cadastri sono stati desunti da quelli della città di Mondovì, perciò molto vecchi ed informi onde abbisognano di riforma, per la quale sono date le opportune disposizioni.