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Dal libro "
Storia, arte e castelli del cuneese"
di Anita Piovano - Ed Gribaudo.
Al castello di Castelnuovo di Ceva era affidato il compito di
sorvegliare dall'alto la strada che dal Marchesato di Ceva scendeva
a Savona. Doveva inoltre tenere i contatti con le altre fortificazioni
della zona, compito comune affidato alle torri dei vari castelli
che si trasmettevano l'una all'altra le segnalazioni. Nel Marchesato
di Ceva è possibile ancora oggi vedere come si fosse creato
un interessante sistema di torri con scopi di avvistamento e difensivi,
confermato dai ruderi rimasti. E' questo il caso anche di Castelnuovo:
una bella torre in pietra alta 25 metri è ciò che
resta, insieme ad alcuni ruderi, di un antico castello sorto intorno
al secolo XI e distrutto da un incendio all'inizio del secolo
XIX. Fu sotto l'influenza di Ceva e vi restò fino al 1295;
poi il Nano di Ceva lo cedette al comune di Asti che vi infeudò
alcuni signori locali. Questi vennero privati del feudo da Ludovico
d'Orléans (1495) che lo affidò ad Ettore Montajnard.
Venduto, nel 1503, a Francesco della Rovere, ne entrarono in possesso,
in epoche diverse, i Robba, i Del Carretto, gli Incisa, ma abbandonato,
decadde sempre più, fino all'incendio dell'inizio del secolo
XIX.
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Torre dell'XI secolo
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