Cenni storici
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Dal sito internet del comune di Castellino

Le testimonianze storiche indicano la presenza d'insediamenti, a carattere di colonia rurale, almeno fin dall'epoca romana. Si tratta di reperti (epigrafi funerarie in arenaria, conservate nella Cappella di San Pietro della località Francolini e nella sacrestia della Chiesa della Madonna della Neve), con datazione non posteriore alla prima metà del I secolo d.C., attestanti l'ascrizione dei cittadini alla famiglia Publilia.
In seguito alla separazione da Albingaunum (Albenga), alla quale era stata legata da una lunga sudditanza amministrativa, pare, infatti, che parte della Val Tanaro abbia in ogni caso mantenuto con la predetta il rapporto d'appartenza alla medesima tribù Publilia.
Un interessante, seppur non approfondito, cenno al ritrovamento di varie urne cinerarie, durante gli scavi eseguiti per la costruzione della stazione ferroviaria nella località Piantorre, è, inoltre, contenuto nel volumetto La torre di Castellino Tanaro (Ceva, 1916) di Don Odasso Secondo.
Altre opere di storia locale dello scorso secolo, trattano brevemente della permanenza di tracce - all'epoca - di vie lastricate, risalenti al periodo romano, presso il rio Cusina (via vecchia di Marsaglia) e nella borgata Maccaferro.
In effetti, dato che il territorio degli Epanteri (appartenenti al gruppo dei Liguri Montani) non fu attraversato da vie consolari, o in ogni caso da percorsi di primaria importanza, ma da strade regionali che collegavano la zona con la costa, è ritenuta abbastanza plausibile l'esistenza d'una via di comunicazione, probabilmente sulla dorsale Monesiglio-Igliano-Castellino Tanaro, che si congiungesse ad una di quelle che univano Augusta Bagennorum-Pollentia (Bene Vagienna-Pollenzo) a Vada Sabatia-Albingaunum (Vado Ligure-Albenga).