Il castello
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Dal libro " Storia, arte e castelli del cuneese"
di Anita Piovano - Ed Gribaudo.


.A Castellino Tanaro, che conserva nella denominazione il richiamo al fiume che scorre nelle sue vicinanze, sorse, a difesa del luogo durante le scorrerie saracene, un castello. Tra i vari proprietari troviamo i Marchesi di Ceva; nel 1573 passò ai Cattanei, quindi ai Vivaldi e, nel 1665, ai Pallavicino di Ceva

. Dell'antico castello resta una magnifica torre, alta 52 metri con trenta metri di circonferenza, che domina le zone circostanti e faceva parte del sistema difensivo del Marchesato, comunicando con le torri di altri borghi. Colpì anche il Carducci che ne parla nella poesia, " La bicocca di S. Giacomo ". La torre resta a testimonianza del passato sovente sconvolto da guerre e distruzioni.

."Sentinella nei secoli … sfidando vibra … l'esile torre …"
Cantata da Giosuè Carducci nella poesia "La bicocca di San Giacomo", la torre di Castellino, rappresenta un imponente e maestoso esempio di fortificazione nelle Langhe.
Costruita, in stile gotico, con massicci blocchi di pietra di Langa (arenaria) disposti con tecnica costruttiva d'elevato livello, alta circa 32 metri, con una circonferenza di quasi 30, domina un vastissimo territorio.