L'edificio

Il teatro di Ceva è stato costruito nel 1861 per iniziativa di alcuni notabili del paese appassionati di prosa e di opera lirica.

Il locale, che contiene circa 300 spettatori, ha la classica forma del teatro ottocentesco a ferro di cavallo, con tre ordini di palchi.

L'edificio fu eretto sulle antiche carceri; gli spazi sotterranei, oggi adibiti a bar e servizi, presentano infatti mura di eccezionale spessore e stretti camminamenti. Una imponente colonna,
forse appartenente a un tempio ancora precedente, è comparsa durante i lavori di risanamento e ora fa bella mostra di se accanto alla biglietteria.

La sala destinata allo spettacolo presenta la caratteristica scansione dei palchi "ad alveare" costruiti interamente in legno. Fregi scolpiti e dorati ornano l'insieme. Il soffitto ospita una grandiosa decorazione nello stile ecclettico dell'epoca che incornicia i motti del "politicamente corretto" di fine ottocento: Arte, Igiene, Fede, Famiglia, Amore, Lavoro.
Sui palchi del secondo ordine si alternano i nomi dei più illustri musicisti e letterati del tempo.

Il teatro di Ceva è intitolato ad una gloria locale, Carlo Marenco, autore di tragedie di carattere storico per lo più ambientate nel medioevo. Nato nel 1800 da una vecchia famiglia cevese, il Marenco morì appena quarentaseienne.

Vedi anche il libro "Storia di un palcoscenico di paese" di Luciano - Robaldo - ediz.Stilgraf


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