Thymus vulgaris L.
Torna alla pagina
principale
 

 

Famiglia: Labiate

Nome volgare: Timo

.

 
Altra foto - Fiori

Caratteristiche: Piccolo arbusto, alto 20-30 cm, con un robusto sistema radicale da cui sorge il fusto abbondantemente ramificato, legnoso nella parte inferiore e coperto da una corteccia di colore cenerino; i rami si presentano bianchi per l'abbondante tomentosità che li ricopre; all'ascella delle foglie inferiori si sviluppano dei rametti corti e fogliuti.
Le foglie variano nella forma da lineari a ellittico-lanceolate fino a quelle vicine all'infiorescenza che sono più o meno romboidali; il margine è ripiegato verso il basso, la superficie è coperta, almeno nelle foglie giovani, da peli corti e densi.
I fiori sono riuniti in specie di spighe all'apice dei rami; il calice è tubulare e termina in due lobi: il superiore è diviso in tre piccoli denti, l'inferiore è fotemato da due denti lunghi, sottili e arcuati; la corolla, anch'essa tubulare, è rosata e divisa alla fauce in due labbra: quello superiore è intero, l'inferiore è diviso in tre lobetti.
Il frutto è composto da quattro acheni subsferici, di colore marrone, inseriti al fondo del calice.

Habitat: Luoghi aridi e soleggiati dal mare alla regione montana . 0-800 m.Maggio giugno

Proprietà farmaceutiche: aromatizzanti, digestive, depurative, balsamiche, tossifughe, antisettiche, stimolanti. (Droga usata: sommità fiorite)
Il Timo (Thymus vulgaris) ha dimostrato una certa attività sul sistema endocrino: sarebbe infatti in grado di ridurre i livelli ematici di TSH, con diminuzione della produzione di ormoni tiroidei.

Uso in cucina: Abbondantemente usato su arrosti, bolliti, fritti ecc.

Nota: Assieme alla menta e alla salvia, il timo è una delle erbe aromatiche più apprezzate nella cucina europea. Se seccato e accuratamente conservato, mantiene il suo aroma per anni. Le foglie contengono timolo, un olio aromatico che ha qualità antisettiche.
Tra i resti dei fuochi dell'Età della pietra, sono state trovate tracce di varie specie di timo, che i nostri antenati bruciavano per godere del loro profumo e per tenere lontani gli insetti. La flora italiana comprende circa dieci specie di Thymus, molto simili tra loro.