Sambucus ebulus L.
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Famiglia: Caprifogliacee

Nome volgare: Ebbio, lebo

 
Fiore - Frutto - Semi
Caratteristiche: Pianta erbacea perenne, alta sino a 150 cm, dall'odore sgradevole, fusto con coste chiare longitudinali, midollo bianco;
Foglie opposte imparipennate, a 5-9 segmenti seghettati, glabri e verde scuro di sopra, pubescenti e chiare di sotto;
Fiori in corimbi ampi rivolti in alto, corolla bianco-rosea con lacinie di 4 mm e antere violette, fiorisce da maggio a luglio;
Il frutto è una drupa piriforme, di 4-6 mm, lucida e nera a maturità.

Habitat Cresce lungo le siepi e le strade campestri, nei luighi incolti e ruderati.0-1300 m. Maggio luglio

Diffusione Molto comune.

Sostanze contenute Alcaloide (sambucina), olio essenziale, glucoside, antociani, flavonoidi, saponine.

Parti velenose della pianta Le parti verdi di Sambucus ebulus sono velenose.
La drupa nera è drasticamente purgativa, attenzione dunque a non confonderla con quella del sambuco arboreo (Sambucus nigra L.) che, come noto, è utilizzato nella confezione di liquori e marmellate e come colorante di vini o altri prodotti commestibili.

Proprietà farmaceutiche I frutti di questa specie sono tossici e non vanno, quindi, confusi con quelli, molto simili, del Sambucus nigra che è una pianta legnosa, con fiori bianchi a corimbo rivolto verso il basso.
Questa pianta, che cresce lungo i fossi e i luoghi umidi in genere, ha, comunque, molte proprietà medicinali; a questo scopo si utilizzano le radici, la corteccia, i fiori e le foglie.
I frutti sono, invece, poco usati nella medicina popolare per l'intensa colorazione del loro succo, per il sapore ingrato e per la loro pericolosità.
La radice è lassativo-purgativa, efficace diuretico e antiedematosa, la corteccia, sempre essiccata e mai fresca, viene impiegata come antireumatico o come diuretico (meno efficace della radice ma di più pratica raccolta); le foglie mitigano i dolori reumatici.
I fiori sono soprattutto sudoriferi e impiegati nelle affezioni bronchiali e dell'apparato respiratorio in genere, ma devono essere, anch'essi, utilizzati sempre essiccati.
Godono fama di aumentare la secrezione lattea delle nutrici.

Curiosità Il nome generico Sambucus potrebbe derivare da uno strumento musicale a fiato, in latino noto come "sambuca".
Un colorante blu e un inchiostro sono ottenuti dal frutto.
Il succo della radice è utilizzato per tingere i capelli neri.

Nota Da "Cibo e salute" di Giorgio e Caterina Calabrese.
II Sambuco Ebulus o Ebbio ha azioni molto più intense del Nigra ed è in grado di rigenerare i tocoferoli, agenti antiossidanti, che aiutano a ridurre il tasso dei colesterolo nel sangue. Nei frutti verdi c'è anche la sambunicina; in quelli maturi molti antocianosidi e nelle radici una sa-
ponina, l'acido ursolico e gli acidi fenolici.
L'Ebbio, però, se introdotto in dosi eccessive, può essere velenoso.


Dal libro "Piante velenose" di Appendino- Luciano - Colombo - Gatti. ed. ArabaFenice - Boves

Tutte le parti aeree di questa pianta contengono un principio gastrotossico ancora non ben identificato e distrutto dal calore. I frutti possono essere consumati dopo cottura, e la pianta ha la nomea (tutta da dimostrare) di respingere topi e talpe. Le foglie contengono un inibitore della sintesi proteica di interesse per la ricerca medica (ebulina 1). Si tratta di una proteina molto simile alla ricina del ricino ma che, diversamente da questo veleno rapidamente assorbito (addirittura attraverso la pelle!), presenta scarso assorbimento a livello intestinale e cellulare. Per questa ragione, l'ebulina 1 non è tossica.