Salvia pratensis L.
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Famiglia: Labiate

Nome volgare: Salvia selvatica

 
Fiore - Foglie - Seme
Caratteristiche: Pianta perenne, di aspetto erbaceo, ha fittone ingrossato e fusto eretto, pubescente, legnoso e ramificato in alto, alta fino a 70 cm. La pianta ha un odore intenso, non gradevole.
Le foglie della rosetta basale sono picciolate, lanceolate, caratterizzate da una nervatura reticolare e dai margini leggermente crenati. I fusti talvolta portano piccole foglie sessili disposte a 1-3 paia.
I fiori sono azzurro-violetti, raramente rosa o biancastri, hanno un corto labbro inferiore, mentre il superiore è arcuato. Sono disposti in radi verticilli, all’ascella di piccole brattee. L’insieme forma una spiga chiusa. Gli stami della salvia comune, si comportano come piccole leve: quando un insetto, in cerca di nettare, penetra nel fiore,aziona una specie di pedale, che gli ribalta sul dorso il braccio dello stame che porta l’antera: il polline si rovescia allora sul dorso dell’insetto.Questo meccanismo si può facilmente verificare introducendo nel fiore un filo d’erba.
I frutti sono tetracheni.

Habitat: Comune nei luoghi erbosi e freschi.0-1600 m. Maggio agosto

Proprietà farmaceutiche: Ha le stesse proprietà della salvia officinale, ma meno marcate.
Ha proprietà antisettiche, antimicotiche, antinfiammatorie, ipoglicemiche, toniche, digestive, e antidepressive (Droga usata: foglie e sommità fiorite).

Uso in cucina: Le foglie, pur non avendo la marcata aromaticità della più nota sorella, possono essere utilizzate per insaporire sughi e minestre.
Fin dall'antichità le foglie di salvia venivano impiegate per rendere più digeribili i cibi.
In particolare le grandi foglie basali vengono raccolte ancora tenere in primavera e possono essere consumate sia sotto forma di verdura, formando misticanze con altri vegetali, sia anche, una volta essiccate e ridotte in polvere, per insaporire minestre o aromatizzare frittate.