Ranunculus acris L.
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Famiglia Ranuncolacee

Nome volgare Ranuncolo comune

Caratteristiche E’ una pianta erbacea perenne, tipica degli ambienti umidi.
Ha fusto cavo alla base, molto ramificato e ricco di fiori in alto.
Le foglie sono palmatosette, picciolate alla base, sessili all'apice.
I fiori sono di colore giallo brillante, con numerosi stami.
I frutti sono acheni verdi, circa tondeggianti, molto piccoli (diametro ca. 3 mm), provvisti di un corto becco.

 
Semi

Habitat: Prati e incolti; 0 - 1600 m. Maggio agosto

Altre specie Ranunculus aconitifolius L.- Ranunculus arvensis L.- Ranunculus ficaria L.

Diffusione Comune

Sostanze contenute Alcaloide tossico ranuncolina, anomomina, saponine, olio essenziale.

Parti velenose della pianta Pianta velenosa in tutte le sue parti in particolare fusto e linfa.

Proprietà farmaceutiche: . Vescicatorie, revulsive. L'uso pratico di questa pianta è sconsigliabile. Pianta velenosa; venivano usate le foglie per cataplasmi.

Nota I composti tossici dei ranuncoli sono degradati dall'essiccazione, pertanto il fieno anche ricco di ranuncolacee non è più tossico e gli animali possono mangiarlo senza pericolo.

Curiosità Generalmente, gli animali al pascolo evitano accuratamente il ranuncolo comune o dei prati, tuttavia sono indotti a cibarsene nel caso sia l'unica, o quasi, specie erbacea presente.
Il latte di animali che hanno pascolato in prati infestati da ranuncoli è amaro e di colore rossastro.

 

Dal libro "Piante velenose" di Appendino- Luciano - Colombo - Gatti. ed. ArabaFenice - Boves

Le parti aeree di questa pianta contengono, analogamente a molte piante appartenenti alla famiglia delle Ranunculaceae, il glucoside ranunculina, trasformato da idrolisi enzimatica nella protoanemonina, un composto estremamente irritante per la pelle e le mucose. Sono documentati molti casi di avvelenamento animale da questa pianta, incluso uno molto curioso di una tartaruga da allevamento. Per quanto riguarda la tossicità umana, i casi riportati riguardano essenzialmente lo sviluppo di severe dermatiti da contatto in persone sensibili. La protoanemonina dimerizza con il tempo ad anemonina, e pertanto la pianta perde la tossicità con l'essiccamento.