Oxalis corniculata
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- Famiglia: Oxalidacee
Semi
 
 
 
 
Nome volgare:

Caratteristiche: Foglie verdi a forma di trifoglio; a volte si tingono di color porpora.
Fiori gialli a 5 petali

Congeneri: Oxalis acetosella, O. dillenii.

Habitat: Cresce anche sui muri e lungo le siepi. 0-800 m. Aprile giugno

Proprietà farmaceutiche: (Il sapore acidulo è dato dall'ossalato acido di potassio ) . Ha proprietà astringenti, diuretiche, bechiche,depurative del sangue; utile nei disturbi gastrici e nelle congestioni epatiche. (Droga usata: foglie)

Uso in cucina: A scopo alimentare si raccolgono le foglie con i gambi. E' un ingrediente prezioso per arricchire molti piatti e donare sapore a minestre e arrosti. Aggiungetela alle insalate per esaltarne il sapore.

 

 

Dal libro "Erbe di città" vol I - di Giovammi Appendino - Riccardo Luciano - Renzo Salvo - ed ArabaFenice.

Le foglie dell'acetosella sembrano quelle del trifoglio, ma se le si assaggi, la differenza si percepisce subito, per via del loro gusto acidulo. Il nome della pianta è, infatti, un inno all'acidità, visto che Oxalis in greco vuol dire acido, e acetosella fa riferimento al fatto che le foglie sono mangiate in insalata al posto dell'aceto. La pianta è molto ricca di acido ossalico, che è stato chiamato con questo nome proprio per il fatto di essere stato isolato per la prima volta dall'acetosella. Dosi moderate di acido ossalico non pongono alcun problema per la salute, ma l'assunzione eccessiva può portare alla precipitazione del suo sale di calcio, poco solubile, nei reni. Tutte le piante appartenenti alla famiglia degli spinaci sono molto ricche di ossalati, come lo è anche il the e lo sono molte spezie, ad esempio la curcuma. Chi soffre di problemi renali, deve, ovviamente, evitare consumare con moderazione queste piante. Più pericoloso è, indubbiamente, il fatto che alcune piante accumulano cristalli lunghi e taglienti di ossalato di calcio in vere e proprie cellule-siringa sulla superficiali delle loro foglie. Il contatto con la pelle o le mucose provoca l'eiezione di questi cristalli, le cui dimensioni possono arrivare a quasi un centimetro e che, piantandosi nei tessuti, provocano una sensazione di bruciore intenso. E' questo il caso di alcune piante da appartamento, come la Dieffenbachia, o dei tuberi del taro, un bulbo di origine orientale comune ai tempi dei Romani, e che, dopo secoli di oblio, sta ricomparendo nei nostri mercati con l'immigrazione dall'Estremo Oriente. Tutto questo non succede ovviamente con l'acetosella, in cui l'acido ossalico è presente sotto forma di sale di potassio, più solubile e non sotto forma di cristalli insolubili di ossalato di calcio.
I fiori dell'acetosella hanno una certa grazia, e sono stati dipinti in modo minuzioso da molti pittori rinascimentali, in particolare Beato Angelico. Non è chiaro se la pianta avesse un significato simbolico o solo estetico, ma la fioritura di acetosella è talvolta l'unico tocco di grazie in tanti ambienti urbani degradati.