Lotus corniculatus L.
 
 
Torna alla pagina
principale
 

 

Famiglia: Leguminose

Nome volgare: Ginestrino

 

 

Caratteristiche: Pianta erbacea vivace con radice legnosa che si affonda più o meno verticalmente; i numerosi fusti, non molto ramificati, sono normalmente sdraiati sul terreno con i rametti terminali eretti; sono disposti a raggiera e sono lunghi fino a 40-50 cm; possono essere glabri o scarsamente pelosi.
Le foglie, anch'esse glabre o con pochi peli, hanno cinque foglioline, due inserite all'attaccatura con il fusto, le altre portate da un breve picciolo; ogni fogliolina ha un brevissimo picciolo, la forma varia da bvale a lancedlata, l'apice è più o meno arrotondato, la base è ristretta a cuneo.
L'infiorescenza è formata da tre-sei fiori riuniti su un lungo peduncolo inserito al termine dei rametti o all'ascella delle foglie superiori; i fiori hanno il calice tubulare terminato da cinque denti sottili; la corolla, di colore giallo vivo e spesso soffusa di rosso-arancio all'esterno, è costituita da cinque petali: due inferiori saldati insieme a formare la carena, due laterali chiamati ali e uno superiore, rivolto verso-1'alto, detto vessillo.
Il frutto è un legume cilindrico, diritto, di colore bruno; a maturità si apre nelle due valve che lasciano uscire i semi ovali bruno-rossastri e lucenti.

Habitat: Cresce nei luighi aperti, erbosi e fra i sassi.0-1800 m. Aprile settembre

Proprietà farmaceutiche: Sedative, antispasmodiche, antiinfiammatorie. (Droga usata: fiori).
Per le sue proprietà sedative viene utilizzato sia per combattere l’eccitazione nervosa sia per calmare le palpitazioni cardiache. La sua virtù antiimfammatoria è dovuta soprattutto ai componenti flavonoidi della pianta.

Uso interno: si utilizza l’infuso, preparato con 10 g di fiori di ginestrino secchi per litro di acqua bollente. Si lascia riposare per 5 minuti, si filtra per tela. Si prende a tazzine, non più di due al giorno. L’infuso esercita proprietà sedative sul cuore e sul sistema nervoso.

Uso esterno: . Si utilizza il decotto (50 g di sommità fiorite in un litro di acqua; far bollire) per fare sciacqui e lavaggi o per la preparazione di compresse imbevute da applicare sull’epidermide e sulle mucose infiammate, quale antiinfiam-matorio e astringente.


Nota Il nome generico deriva dal greco "lotós", termine con cui si designavano diverse piante foraggere pregevoli; l'epiteto specifico deriva dal latino "corniculum", a piccole corna, e indica la caratteristica forma dei baccelli.

Curiosità Il medico Ledere consigliò un suo paziente, che soffriva di congiuntivite e disturbi nervosi, di usare il Meliloto. Il paziente per errore usò il Lotus corniculatus facendone una tisana: dopo alcuni giorni i disturbi nervosi scomparvero.