Lonicera caprifolium
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Famiglia: Caprifoliacee

Nome volgare: Manine

 

 
Fiori - Frutti--Lonicera xylosternum -- Lonicera alpigena -- Lonicera nigra

Caratteristiche: È una pianta legnosa con fusti volubili che si arrampicano sulle altre piante; i fusti sono molto ramificati e pelosi nelle parti giovani.
Le foglie, opposte a due a due, sono di forma ovale, hanno colore verde brillante nella pagina superiore e sono glauche in quella inferiore; nei rami sterili sono picciolate, nei rami fertili quelle inferiori hanno un corto picciolo, quelle medie sono sessili e parzialmente saldate tra loro, mentre quelle superiori sono completamente saldate a formare una foglia unica di forma ovale attraversata nel centro dal fusto.
I fiori sono riuniti in fascetti al centro delle foglie superiori, hanno la corolla di colore roseo-porporino o bianco-giallastro, di forma tubulare, lunga 3-4 cm e divisa alla fauce in due labbra di cui il superiore è diviso in quattro lobi, mentre l'inferiore è indiviso.
Il frutto è una bacca carnosa di colore rosso contenente pochi semi.

Habitat: Luoghi boschivi e lungo le siepi.0-1200 m. Maggio luglio

Diffusione Comune

Altre specie L.alpigena L.- L.nigra L.- L.xylosteum L.(In prov. di Cn)
Il genere Lonicera comprende circa 180 specie, bacche velenose.

Sostanze contenute Contiene acido salicilico, glucosidi, mucillagini ed olii essenziali.

Parti velenose della pianta Unica parte da non consumare sono le bacche per il loro contenuto tossico.

Proprietà farmaceutiche: Bechiche, espettoranti, antispasmodiche, antiinfiammatorie, astringenti. (Droga usata: foglie e fiori).

Nota Il caprifoglio, conosciuto nell'antichità con il nome di madreselva, era già usato come pianta medicinale dagli egizi, greci e romani.

Curiosità Vuole la tradizione che i fiori, posti nella stanza di una fanciulla, favorirebbero i sogni d'amore, così come, tenuti in casa delle fanciulle nubili, propizierebbero il matrimonio.

 

Dal libro "Piante velenose" di Appendino- Luciano - Colombo - Gatti. ed. ArabaFenice - Boves.

Le bacche del caprifoglio sono tradizionalmente considerate velenose, ma la documentazione a supporto è molto limitata, e la loro ingestione è, il più delle volte, asintomatica. Le bacche hanno inoltre sapore amaro, che ne deterre il consumo da parte dei bambini. Esistono poche informazioni sui composti contenuti in questa pianta.