| Nome volgare  Finocchio selvatico, finocchio comune Caratteristiche Pianta erbacea perenne con aroma dolce e intenso; 
        radici rizomatose e fusti eretti alti fino a 150 cm. Le foglie sono 3-4 
        pennatosette completamente divise in lacinie quasi capillari. I fiori, 
        piccoli e gialli, sono riuniti in un'ampia infiorescenza ombrelliforme 
        composta. Il frutto è un achenio verdastro, fortemente aromatico, 
        privo di ali.  Habitat Cresce nei luoghi aridi ed assolati, negli incolti, nelle 
        scarpate sassose e ai margini delle strade. Hlm.0-1000 m. Fiorisce in 
        giugno agosto Luogo e tempo di ritrovamento Strada Murazzano- Luglio  Diffusione Comune Proprietà farmaceutiche Toniche, aperitive, digestive, 
        depurative, antispasmodiche, carminative. Uso in cucina In cucina i frutti (detti semi) si abbinano con pasta 
        alle sarde, porchetta e tutte le carni grasse.
 I giovani getti e le foglie fresche sono indicate per aromatizzare insalate, 
        piatti di pesce, salse e aceti aromatici.
 Apporta un tocco di rustica genuinità, tanto che molti buongustai 
        tengono segreti i luoghi dove le piante allignano per sfruttarle per i 
        loro condimenti. I semi vengono consumati crudi, o aggiunti a ogni tipo 
        di salsina per condimento, o ancora impiegati per una tisana digestiva 
        e aromatica gradevolissima. Vengono poi utilizzati sia sul pane fatto 
        in casa o sopra le focacce, nelle minestre e come condimento per piatti 
        di pesce, nei quali il loro sapore prepotente domina le altre spezie.In 
        tutti gli usi suddetti, a seconda il variare del gusto personale, vengono 
        impiegati anche i semi di anice o di cumino, piante che assomigliano molto 
        al finocchio selvatico, in quanto appartenenti alla stessa famiglia, e 
        perfino simili nel portamento. Ricordatevi però di non usare i 
        semi di queste piante mescolandoli nella stessa ricetta: i sapori si annulleranno 
        oppure sì combatteranno fra di loro. Usate una manciata di semi 
        di una di queste piante nei condimenti delle insalate miste, a base di 
        olio, aceto e sale.
 Nota Il finocchio ha dato origine al detto "non farsi infinocchiare" 
        che significa non farsi raggirare, raccomandazione che veniva fatta agli 
        acquirenti, meno esperti, di vino che spesso era trattato con i semi del 
        finocchio per mascherare i cattivi odori e sapori difettosi..
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    |   Dal libro "Erbe di città" vol I - di Giovammi Appendino 
        - Riccardo Luciano - Renzo Salvo - ed ArabaFenice. Il nome scientifico del finocchio (Foeniculum) fa riferimento alla sua 
        somiglianza con il fieno (Foenum) che può riguardare l'aspetto 
        segmentato delle foglie, o, piuttosto la rapidità con cui il finocchio 
        assume un aspetto giallo e appassito durante il suo ciclo vegetativo. 
        Il finocchio forma facilmente delle fitte popolazioni, e una di esse doveva 
        crescere nella piana dove nel 490 AC gli ateniesi si scontrarono con i 
        persiani di Dario, dato che il nome Maratea fa riferimento al finocchio 
        (marathon in greco antico).Il finocchio spontaneo è molto usato 
        in cucina, non come verdura, ma come spezia. Non ha alla base la grossa 
        guaina a più strati del finocchio coltivato, ma i suoi semi, in 
        realtà frutti dal punto di vista strettamente botanico, hanno un 
        aroma intenso, che copre facilmente anche l'odore sgradevole del cibo 
        avariato. L'espressione "infinocchiare", usata come sinonimo 
        di imbrogliare, deriva appunto dall'uso dei semi di finocchio per migliorare 
        le proprietà di cibi preparati con ingredienti scadenti.Gli utilizzi 
        medicinali del finocchio sono moltissimi, e legati alle proprietà 
        aromatiche dei suoi semi, che contengono anetolo, lo stesso principio 
        aromatico dell'anice. Molto curioso è l'uso del finocchio per migliorare 
        la vista, basato sulla credenza che i serpenti, dopo il letargo invernale, 
        si sfreghino gli occhi sul finocchio per rinforzare la loro vista indebolita 
        dal lungo periodo di oscurità. Le virtù descritte per il 
        finocchio nella letteratura medica antica fanno a prima vista quasi sorridere 
        per la loro vastità, ma un'analisi della letteratura scientifica 
        ci fa ricredere, visto che negli ultimi decenni si è assistito 
        ad un fiorire sorprendente di studi sulle proprietà benefiche della 
        pianta, e per gli usi più disparati, inclusi quelli per alcune 
        patologie oculari come il glaucoma. Uno degli usi più curiosi dei semi di finocchio è la riduzione 
        della formazione di metano, un gas a cui è associato un effetto 
        serra più marcato rispetto all'anidride carbonica, negli animali 
        da reddito (pecore e mucche), i cui effluvi intestinali rappresentano 
        una fonte importante di questo gas nell'ambiente. I semi di finocchio 
        sono un trattamento classico per le coliche dei neonati e per il meteorismo 
        degli adulti (semen foeniculi pellit spiracula culi, come si trova scritto 
        nei precetti della Scuola Salernitana). Contengono piccole quantità 
        di estragolo, un composto molto discusso per il suo pessimo profilo tossicologico, 
        e abbondante nel basilico e nel dragoncello. Tuttavia, la presenza di 
        polifenoli ne tampona, per così dire gli effetti, ed i semi di 
        finocchio sono considerati un rimedio sicuro, anche se non bisognerebbe 
        abusarne con i bambini, dato che il finocchio potrebbe contenere un principio 
        estrogenico, peraltro mai caratterizzato.
 Un altro uso importante dei semi di finocchio è la stimolazione 
        della produzione di latte durante l'allattamento, un utilizzo mai studiato 
        in modo sistematico nella medicina moderna nonostante i secoli di uso, 
        e forse legato ad un prolungamento dell'azione della prolattina, l'ormone 
        dell'allattamento. La stimolazione della produzione del latte non ha nulla 
        a che vedere, in ogni caso, con la stimolazione della crescita del tessuto 
        mammario, che non avviene durante l'allattamento. Questo non ha evitato, 
        tuttavia, che il finocchio diventasse un ingrediente, con il luppolo, 
        di prodotti venduti in modo più o meno legale per aumentare le 
        dimensioni del seno. La fama di estrogenicità per il finocchio 
        si basa non soltanto sulla tradizione, ma molto anche sugli studi che 
        portarono, alla fine degli anni trenta del secolo scorso, all'identificazione 
        dei primi composti estrogenici di sintesi. Si tratta di un capitolo importante 
        nella storia della medicina, in quanto si dimostrò per la prima 
        volta che composti prodotti in laboratorio potevano mimare l'azione degli 
        ormoni naturali. L'anetolo e l'olio di finocchio mostrano azione estrogenica 
        marginale e non significativa, ma la loro manipolazione chimica porta 
        a composti dotati di potente azione estrogenica, mai ritrovati, tuttavia, 
        nella pianta.
 Del finocchio sono ghiotte le larve di alcune delle più belle farfalle, 
        mentre le mosche non lo amano, al punto che i semi polverizzati sono considerati 
        un rimedio efficiente per tenere lontane le mosche dalle stalle. I fusti 
        del finocchio sono cavi, e non prendono facilmente fuoco. Per questa ragione, 
        è talvolta riportato che Prometeo nascose in uno stelo di finocchio 
        il fuoco che rubò agli Dei. In realtà, la leggenda fa probabilmente 
        riferimento agli steli cavi della ferula, molto più grandi e largamente 
        utilizzati in passato per tenere il fuoco in ambienti ventosi, che lo 
        avrebbero, altrimenti, facilmente spento.
 
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