Dryopteris filix - mas (L) Schott
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Famiglia Aspidaceae

Nome volgare Felce maschio

Caratteristiche La felce è un’erbacea acaule con un grosso rizoma di colore bruno-rossiccio. Foglie: fronda spicciolata con squame ferruginee, 2-pennatosette, a contorno ovato-lanceolato (5-20 cm x 30-90), con 20-35 pinne su ciascun lato più lunghe che larghe e alla base confluenti. La pagina inferiore della foglia, da maggio a ottobre, si ricopre di sori che racchiudono gli sporangi con le spore.

Sinonimi: Nephrodium filis - Rich.- mas; Polystichum filix - mas - Roth.

Habitat: Cresce nei luoghi ombrosi e freschi. Boschi. 0-2300 m. Luglio settembre

Diffusione Molto comune

Proprietà farmaceutiche: Il rizoma è usato, sotto controllo medico, ed ha proprietà vermifughe ( tenie e ascaridi ).
La felce maschio veniva utilizzata per combattere le infestazioni da tenia sia negli uomini, sia negli animali.
Le operazioni devono essere seguite da un medico.
Le fronde della felce pare allontanino cimici e parassiti dell'uomo.

In letteratura sono noti casi letali di bambini trattati con composti derivati dalla felce maschio proprio per combattere le infestazioni da tenia.

 
Foglie1 - Foglie2 - Radice ---Spore

Sostanze contenute Il veleno, contenuto principalmente nel rizoma ma anche nella porzione terminale della rachide della foglia, è conosciuto con il nome di filicina. Oltre la filicina contiene olio essenziale, amidi, zuccheri, resine.

Parti velenose della pianta Tutta la pianta

Sintomi dell’avvelenamento Nausea, vomito, delirio, difficoltà respiratorie e collasso cardiaco.

Antidoto Lavatura gastrica, purganti salini, assorbenti.

Curiosità In primavera le giovani foglie arrotolate della felce maschio hanno una forma che richiama i bastoni vescovili.
Un tempo i "caruggi" dei paesi liguri nei quali doveva passare la
processione del Corpus Domini venivano ornati con vasi contenenti questa pianta.


Dal libro "Piante velenose" di Appendino- Luciano - Colombo - Gatti. ed. ArabaFenice - Boves

Il rizoma della felce maschio è stato a lungo uno dei più importanti rimedi contro i vermi, e la maggior parte dei casi di avvelenamento riportati in letteratura si riferiscono al sovradosaggio di preparati farmaceutici a base di questa pianta. Nel rizoma ed alla base delle fronde si trovano delle cellule secretrici infarcite di filicina, una miscela complessa e fluorescente di polifenoli, che ha azione paralizzante sulla muscolatura dei vermi intestinali. Non potendo più aderire alle pareti dell'intestino, i parassiti vengono espulsi. La filicina è poco assorbita, e solo per questo non è tossica per l'uomo. I grassi ne facilitano però l'assorbimento, e possono portare ai primi sintomi da avvelenamento, caratterizzato da disturbi neurologici e della visione. L'avvelenamento da felce maschio può portare, con un meccanismo ancora poco conosciuto, anche a cecità permanente. Nella letteratura veterinaria vengono ancora riportati casi di avvelenamento da filicina legato al consumo delle fronde della pianta, accidentalmente mescolate al fieno.