Arnica montana L.
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Famiglia: Composite

Nome volgare: Arnica

Caratteristiche Pianta perenne alta sino a 40 cm, erbacea, con rizoma strisciante, fusti eretti, poco ramosi con pelosi.
Le foglie basali, che spuntano nel primo anno di vita della pianta sono opposte a croce, brevemente picciolate, patenti al suolo ed hanno la forma ovata (ellittica) e oblunga a 5 nervi con lamina intera appena dentellata. Dimensione 2-4 x 10-15 cm. Inoltre sono coriacee e glabre nella pagina inferiore, un po’ pubescenti sulla pagina superiore.. Nel secondo anno, si sviluppano i fusti, semplici.
Lungo il caule troviamo piccole foglioline, opposte, ovali e sessili.
I fiori sono riuniti in grandi capolini all'apice di lunghi peduncoli, quasi sempre solitari. Fiori tutti giallo-aranciato: i periferici ligulati e tridentati all'estremità, femminili, quelli interni tubulosi.
I frutti sono acheni bruno-nerastri rugosi, sormontati da pappi formati da numerosi peli setolosi giallastri.

 
Fiori - Foglie1 - Foglie2 - Altra immagine

Habitat: Cresce nei pascoli, nei prati aridi, nelle brughiere, sempre su substrato acido, dai 500 ai 2500 metri.

Diffusione Comune

 

Parti velenose della pianta Tutta la pianta

Sostanze contenute Olio essenziale (arnicina), acidi grassi, idrocarburi terpenici, flavonoidi, tannini.

Proprietà farmaceutiche: Toniche, stomachico- digestive, antisettiche, diaforetiche. Per uso esterno come vulneraria nelle contusioni, ecchimosi, geloni, piaghe. (Droga usata: rizoma e fiori).
N.B. La tintura di arnica va riposta tra i farmaci pericolosi.

Curiosità Nella tradizione popolare è conosciuta "Tabacco di montagna", in quanto le foglie essiccate venivano una volta usate come tabacco da naso.

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Da "Piante velenose" di Appendino- Luciano - Colombo - Gatti. ed. ArabaFenice - Boves

Si tratta di una pianta ben conosciuta per gli usi medicinali, che sono esclusivamente topici. Le foglie dell'arnica hanno proprietà starnutatorie, e venivano fumate come succedaneo del tabacco. Estratti di arnica erano anche usati per il trattamento della febbre, al posto della china, molto più costosa. L'uso interno delle parti aeree può portare a gravi fenomeni di intossicazione, legati alla presenza di lattoni sesquiterpenici derivati dell'elenalina (arnicolidi). I sintomi sono a carico del sistema gastro-intestinale (irritazione della mucosa orale e gastrica, vomito, diarrea e sanguinamento) e circolatorio (palpitazioni, accelerazione del battito cardiaco e del respiro, e poi paralisi cardiaca). L'avvelenamento da tisane all'arnica è stato riportato nella letteratura tossicologica già nell'ottocento, e di recente si è verificato un nuovo caso in Germania a seguito di un annuncio pubblicitario di una tisana contenente, fra gli altri ingredienti, anche l'arnica. I derivati dell'elenalina sono anche responsabili delle allergie cutanee riportate in letterature con i prodotti a base di arnica.