Anagallis arvensis L.
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Famiglia Primulacee

Nome volgare Gallinella, mordigallina

 

 
Luogo e tempo di ritrovamento: Ceva ovunque; primavera
Fiori - Semi

Caratteristiche La mordigallina (Anagallis arvensis L.) è una piantina, prostrata, con fusti riccamente fogliosi.
Foglie piccole, ovato-oblunghe raramente lanceolate, appuntite, sessili e normalmente opposte, le superiori a volte tre-verticillate.
All'ascella delle foglie superiori i peduncoli fiorali, ricurvi alla fruttificazione e più lunghi delle foglie ascellanti, portano i fiori ermafroditi con sepali e di colore rosso mattone o rosso aranciato o rosso salmone; 5 stami con filamenti ricoperti da peli purpurei o a volte giallastri o biancastri, antere gialle; ovario supero.
Il frutto è una capsula deiscente a pisside sferica che si apre orizzontalmente in due emisfere, lasciando fuoriuscire 20-35 semi.
La radice è fusiforme.

Altra specie Anagallis foemina Miller

Habitat: Campi coltivati, luoghi erbosi e lungo le strade. Incolti e luoghi aridi e aree antropizzate, dal piano fino a 1200 m

Diffusione Molto comune.

Sostanze contenute Olio essenziale, saponine, tannino, flavonoidi.

Parti velenose della pianta Pianta fresca e radice.

Proprietà farmaceutiche: Bechiche, espettoranti, astringenti.(Droga usata: parte aerea della pianta).

Nota Gli uccelli, compresi i volatili da cortile, che eventualmente se ne cibino, possono rimanere intossicati.
In caso di ingestione, questa piantina può rivelarsi tossica anche per l'uomo.

Curiosità Secondo una tradizione popolare, il nome mordigallina deriva dagli effetti tossici della pianta sulle galline.
Pianta responsabile di alcune intossicazioni avvenute per il suo consumo nelle insalate con le quali era stata raccolta incidentalmente.

 

Dal libro "Piante velenose" di Appendino- Luciano - Colombo - Gatti. ed. ArabaFenice - Boves

Si tratta di una pianta infestante e ricca di saponine, che è stata implicata in numerosi casi di avvelenamento del bestiame, soprattutto in Sudamerica. Il nome comune italiano farebbe riferimento alla sua tossicità per le galline: "mordigallina" oppure "centocchio dei campi" La letteratura tossicologica sull'uomo è molto limitata, ma la pianta è senz'altro da non considerare edule.