Laserpitium siler L.
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Foglie - Frutto -Fiore- Brattee e fusto

Famiglia Ombrellifere

Nome volgare Laserpizio sermontano

Caratteristiche Pianta erbacea perenne robusta, alta fino a 125 cm. Rizoma ingrossato avvolto da involucro di fibre brune. Fusti numerosi, eretti, striati, poco ramificati. Foglie basali 3-4 pennatosette di color verde chiaro con lamine ellittico ovali o lanceolate con margine intero, nervature traslucide reticolate, guaine ampie. Ombrelle composte con 20-50 raggi; le centrali con fiori ermafroditi, le latterali maschili o poco fertili. Petali bianchi. Brattee e bratteole numerose lineari o lanceolate. Frutto oblungo con ali evidenti.

Habitat Boschi e rupi. Hlm 200-2400 m. Fiorisce maggio agosto

Luogo e tempo di ritrovamento Castelmagno - Luglio

Diffusione Molto comune

Uso in cucina Le radici e i frutti sono usati come condimento

Nota (da www.funghiitaliani.it) Il laserpizio o silfio, che cresceva lungo la costa della Cirenaica, era considerato dalla farmacopea antica una vera panacea per ogni male, definita da Plinio «uno dei doni più preziosi della natura», dalla sua radice si estraeva un succo prodigioso, chiamato laser, col potere di addormentare le pecore o di fare starnutire le capre, ma anche di rendere innocuo il veleno dei serpenti, di facilitare la digestione, di guarire i disturbi circolatori, dolori articolari, gotta, sciatica, impotenza maschile, tetano, asma , mal di gola, idropisia, epilessia, itterizia, disturbi femminili, di far maturare gli ascessi, di cicatrizzare ulcere, ferite e piaghe, di estirpare i calli. Era utilizzato in ginecologia per favorire le mestruazioni e come contraccettivo. In oculistica veniva impiegato come composto in un collirio contro l’ambliopia e per i principi di cataratta, infine per le sue virtù ricostituenti il laserpizio è anche usato come tonico nelle convalescenze e nei casi di prostrazione psicosomatica.
Scoperto alla fine del VII secolo a.C., risulta però già di fatto scomparso, secondo Plinio, nella prima età imperiale forse anche per il consumo indiscriminato che se ne era fatto nei secoli precedenti.