Juniperus communis L.
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Famiglia Cupressacee

Nome volgare Ginepro

Fiori masch. - Fiori femm. - Frutto

Juniperus nano --- Portamento - Frutto

 
 
Caratteristiche Arbusto sempreverde alto fino a 5-8 metri, con chioma a cono stretto, di colore verde-chiaro, tronco ramificato sin dalla base, con rami ascendenti e corteccia di colore grigio-rossastro che si sfalda in strisce longitudinali con margini ondulati.
Le foglie, verticillate, sono di forma lineare e si restringono gradatamente verso l'apice acuto che termina in una punta rigida e pungente. La superficie superiore è percorsa da una larga linea biancastra, il resto della foglia è di colore verde-grigiastro.
Si hanno piante con soli fiori maschili (agglomerati di microsporofilli) e altre con soli fiori femminili (strobili di macrosporofilli terminali); i primi sono riuniti in piccoli coni gialli formati dalle antere protette da alcune squame triangolari, quelli femminili sono racchiusi da brattee. Il seme è circondato da tre brattee, che nel corso della maturazione si ingrossano e formano una struttura ingrossata e carnosa che ricorda una bacca detta comunemente “bacca di ginepro”, il galbulo (che in realtà sembra un frutto, ma non lo è).


Habitat Pascoli e boschi aridi. Indifferente al pH ed alla tessitura del suolo: dalle sabbie silicee ai terreni calcareo - argillosi. H.l.m. 0-1500 m. Fioritura: aprile - maggio. Frutti maturi a settembre ottobre.
(Presente in tutta Italia).

Luogo di ritrovamento Ceva Poggi

Diffusione Comune

Proprietà farmaceutiche Aromatizzanti, diuretiche, antisettiche, balsamiche, sudorifere, depurative. (Droga usata: foglie, frutti e legno).

Uso in cucina Le “bacche” di ginepro sono utilizzate in cucina per aromatizzare i piatti di carne di maiale, coniglio, e soprattutto la selvaggina. Sono ampiamente usate in liquoreria nella preparazione del "gin", di vini e liquori aromatico digestivi e gelatine.

Il Ginepro italiano è molto ricercato per qualità e quantità di essenza.
Nota Per raccogliere le bacche mature si battono i rami chinati, o tagliati, sopra un tessuto steso in terra. Occorre sempre aspettare che le bacche siano ben mature. Prendere solo quelle nere del secondo anno.
Il Ginepro è probabilmente la pianta a più ampia diffusione in tutte le zone temperate dell’emisfero settentrionale; si può infatti trovare dal livello del mare sino ad altitudini di 3000 metri; a queste quote è rappresentato dalla sottospecie nana dal portamento prostrato.

Curiosità dalla Valle d'Aosta.
Lo “dzèn-ivrà”, preparazione simile a una marmellata, è ancora molto usato come diuretico, disinfettante delle vie urinarie, stomachico (un cucchiaio di “dzèn-ivrà” in un bicchiere di latte tiepido appena munto), antidiarroico (1 cucchiaio), antispasmodico (1 cucchiaio in acqua); è un rimedio che può essere preparato in casa o comprato già pronto; le ricette tradizionali si differenziano un po’ a seconda delle zone considerate, un esempio è la seguente: raccogliere i “frutti” maturi (del secondo anno) e setacciarli per eliminare quelli dell’anno in corso ed eventuali residui di foglie, lasciare a bagno in acqua per 24 ore poi far cuocere finché la buccia presenta delle piccole gobbe, passare il tutto nel frantoio e raccogliere il succo che si ottiene, che viene fatto condensare a fuoco lento fino a che abbia consistenza simile al miele, colare in barattoli di vetro con chiusura perfetta; si conserva a lungo al fresco.
(Da www.takkapu.com )

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Gelatina di ginepro

Far bollire per un'ora due parti di “bacche” di ginepro ben mature e una parte di acqua.
Versare poi l'acqua residua dalla bollitura in una pentola e torchiare le ”bacche” di ginepro cotte.
Versare il "mosto" ottenuto dalla torchiatura nell'acqua di bollitura sopra citata.(Il residuo secco della torchiatura non è utilizzabile e va buttato via).
Far bollire per un'ora il mosto con l'acqua e una volta raffreddato versare nei barattoli a chiusura ermetica. Non si usa lo zucchero!